Il teatro racconta confini e sconfinamenti, mari e muri, lontananze e incontri. Con spettacoli, laboratori, film, arte, musica, parole, eventi speciali.
Un progetto realizzato da TEATRI DI VITA (Italia), THEATER X (Germania) e ARKA YOUTH CENTER (Albania), cofinanziato dal programma Europa Creativa dell’Unione Europea, 2019/2020, con il contributo della Fondazione del Monte.
PROGETTO
1989: trent’anni fa la caduta del Muro di Berlino spalanca l’Europa verso Est. Dopo pochi mesi migliaia di albanesi attraversano il mare per approdare sulle coste italiane dando vita a una delle migrazioni più massicce. Oggi nuovi muri vengono innalzati contro altri migranti che attraversano il mare verso l’Europa. Cosa è cambiato negli ultimi 30 anni?
Tre gruppi di migranti in tre diversi Paesi guidati da tre registi di diversa nazionalità (italiana, tedesca, albanese) lavorano per realizzare un trittico teatrale che racconti Muri e Mari, esclusioni e attraversamenti di ieri e di oggi, in un’Europa che muta continuamente la sua forma e la sua popolazione.
Accanto alla creazione di laboratori e seminari multidisciplinari, e all’elaborazione e alla presentazione di eventi performativi, saranno realizzati programmi paralleli di arte e cinema. L’intero progetto, dalla fase iniziale dei primi incontri a Bologna, Berlino e Scutari, alla presentazione degli eventi, sono ripresi dalle telecamere per un film di documentazione che sia anche base progettuale per future azioni su questi temi.
La chiave innovativa del progetto è concettualmente il collegamento tra la migrazione ormai storica dall’Albania in Italia con quella attuale dall’Africa e dall’Asia, il tutto nell’ottica dell’ “allargamento” dei confini dell’Europa in seguito al crollo del muro di Berlino. Il cortocircuito tra il crollo del muro del 1989 e l’innalzamento di nuovi muri per chiudere quell’Europa allargata consente di elaborare spunti di riflessione significativi.
Il tutto viene arricchito dall’interazione tra realtà protagoniste di questi snodi: Berlino, luogo dello storico muro, città simbolo dell’allargamento dell’Europa ma anche delle nuove migrazioni; Scutari, una delle città da cui partì l’ingente ondata di migranti albanesi verso l’Italia; e Bologna, una delle città verso cui arrivano i migranti di questi ultimi anni approdati sulle coste italiane.
Dalle tre diverse prospettive nasce una riflessione stimolante, che vede interagire la riflessione storica e l’emergenza contemporanea su due piani che uniscono il 1989 e il 2019: l’Europa (che nel 1989 visse l’entusiasmo dell’allargamento e nel 2019 vive, dopo l’uscita del Regno Unito e l’avanzare di sentimenti antieuropei, una fase di “restringimento”) e le migrazioni (che nel 1989 irruppero in maniera inattesa e sorprendente, e nel 2019 costituiscono una condizione permanente, che tuttora viene vissuta in modo emergenziale).
11 dicembre 2018