Secondo evento principale: “Classe 1990”, a Bologna, il 20 febbraio 2020. Dalla cornice di “Classe 1989” si è passati con “Classe 1990” a una diversa cornice, sempre con la partecipazione di numerosi ospiti: lo scienziato dei mass media e il sociologo Roberto Grandi, già Pro Rettore dell’Università di Bologna; l’Assessora alle pari opportunità e diritti dei nuovi cittadini del Comune di Bologna Susanna Zaccaria; l’artista visiva Sissi che lavora tra Bologna e Londra; l’architetta iraniano Zoia Eghtedari; l’architetto e visual designer Filippo Partesotti; l’entomologo e scrittore Gianumberto Accinelli; e altre personalità del mondo dello spettacolo come Eva Robin’s, Carlotta Miti e Marco Zanardi.
Formalmente, l’evento si è concentrato sul dispositivo performativo-antropologico del “voguing”, espressione delle comunità LGBT nere e ispaniche a New York negli anni ’70 e ’80. Abbiamo precedentemente lavorato con diverse comunità sui temi del progetto “MareMuro”, sui confini geografici e geopolitici e su altri tipi di confini legati all’esperienza personale (in particolare i confini di genere e orientamento sessuale). Da qui sono nati diversi gruppi che abbiamo raccolto in diverse “case”, secondo la terminologia del “voguing”, rappresentative di diverse declinazioni di confini e sconfinamenti: migranti, rifugiati, esperienze multiculturali, persone transessuali, persone gender-fluid, ecc.
L’evento ha dato origine alle identità e alle richieste delle diverse comunità coinvolte, grazie alla struttura dell’evento, impostata per temi (come “Pelle e colori”, “Utopia”, “Discorso o azione” e anche “MareMuro”) , su cui le diverse comunità si sono espresse attraverso micro-performance sotto forma di sfilate, azioni, monologhi o balli.
L’evento ha avuto una straordinaria partecipazione transnazionale che ha coinvolto non solo i paesi dei tre partner, ma anche numerosi rappresentanti dell’Africa subsahariana, dei paesi arabi, dell’Iran e della Cina.